~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

giovedì 30 giugno 2011

*Fran*

Tuesday, February 15, 2011 - ore 16:19


“Così fa il destino: potrebbe filar via invisibile e invece brucia dietro di sé, qua e là, alcuni istanti, fra i mille di una vita. Nella notte del ricordo, ardono quelli, disegnando la via di fuga della sorte.
Fuochi solitari, buoni per darsi una ragione, una qualsiasi.”






Ci sono momenti casuali e imprevisti, disseminati senza logica nello scorrere lento dei giorni, in cui ci si accorge che invece di porsi domande bisognerebbe iniziare a cercare delle risposte, risposte qualsiasi.

Perché la nebbia continua a impregnare l’aria malsana di questa vita, perché il sole non scalda mai abbastanza. Perché è il suo anniversario e non vorresti vederla con gli occhi lucidi mentre la addormentano, perché hai proiettato le tue paure e le tue speranze in qualcosa al di fuori di te, solo per poterti ricordare che esistono, che sono reali.

Perché il pendolo batte l’ora più stupida della giornata e il suono riecheggia nel silenzio, mentre guardi chi è perduto nel suo mondo e forse non sa più nemmeno di esistere. Ma tu lo sai quanto è fragile, e ti viene da ridere al pensiero che basterebbe un attimo di distrazione e tutto finirebbe, nel modo più insulso e banale possibile. Perché è così la vita: senza senso.





"A me m’ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono.

Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c’è una ragione.

Perché proprio in quell’istante? Non si sa. Fran. Cos’è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C’ha un’anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un’ora, un minuto, un istante, è quello, fran.

È una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto.
Quando cade un quadro. Quando ti svegli un mattino, e non la ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.

Quando, in mezzo all’Oceano, Novecento alzò lo sguardo dal piatto e mi disse: "A New York, fra tre giorni, io scenderò da questa nave". Ci rimasi secco. Fran."


(A. Baricco)





<<Ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando.>>

<<Che sia troppo tardi, madame>>

FRAN

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