~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

giovedì 30 giugno 2011

I won’t let you fall apart

Sunday, May 08, 2011 - ore 14:22

Ci sono momenti in cui mi sembra quasi di poter sentire una risata fragorosa alle mie spalle, lì dove s’alzano le ombre che è meglio non fissare mai, lì dove il tempo fagocita la terra appena calpestata.
E’ dotato di un incredibile senso dell’ironia, il destino. O magari il cosmo, o l’equilibrio universale, o forse il caos. Qualunque cosa sia, lo sento ridere di cuore.
E si fotta, perché ho tutta l’intenzione di ridere con lui.

Viene semplice inquadrare la vita in certe situazioni: un palcoscenico di marionette mosse da fili dispotici, in preda a spasmi che non possono controllare. Gli arti che si piegano in crudeli e violente scosse, e la precaria interezza del burattino che sembra sempre sul punto di spezzarsi per cadere in mille pezzi.
Ma i fili s’agitano convulsi e non danno tregua: è una danza così affascinante e grottesca.

E’ docile il pupazzo inanimato che s’agita nella penombra del teatrino, inerme e senza colpe, vuoto. Non può far nulla contro quei fili: i suoi movimenti sono limitati, le sue responsabilità di fronte agli eventi sono minime. Non si può che averne compassione.

Ma io li odio i burattini. Perché sono funambola, per scelta e per desiderio. Il filo per me passa sotto i piedi, e la danza col destino è libera nel vento.
Ma serve vivere di sogni per volare sulla fune, e nei sogni avanzare imprudenti. Peccato che il prezzo sia alto, e cadere troppe volte in errore costi molto caro.

Credo di essere inciampata spesso sulla fune, trovandomi avvinghiata come una marionetta inconsapevole al nodo di quel filo che sapeva di libertà.
Appesa a testa in giù, come la carta dei tarocchi, penzolando inerme tra le speranze sgretolate dal vento, ma ancora sospesa tra cielo e terra, ancora in bilico tra equilibri alterni che non trovo mai.

Una volta qualcuno mi ha detto che il segreto dell’appeso sta nel domandarsi chi tiene la corda.
Quella volta la tenevo io. O forse la teneva lui? Ho come l’impressione che a quattro mani fosse più semplice, e mi ricordo l’estasi di osservare il mondo all’incontrario, capovolgendo la vita come in una boccia di cristallo in cui alla fine c’era sempre lui, tra la neve soffice e la polvere di stelle.
Lui che mi dice che vuole soltanto che io stia bene. Ed è l’unica persona al mondo che so che lo pensa veramente. E allora io rido ancora più forte, perché non ha senso, perché non voglio che ne abbia, perché si fotta anche il burattinaio e tutto il teatrino.
Perché se penso seriamente a tutto questo non c’è proprio un cazzo da ridere.

Egoista e insensibile. Senza sogni, senza più nessuna voglia di comprendere, giustificare, sopportare.
Così simile a una persona che disprezzavo. Così lontana da tutto quello che credevo di conoscere.
Sì, qui c’è seriamente da ridere.

Non voglio niente. Non voglio nessuno.

"Only"






Alla fine è sempre lei, la mia canzone.


"Cingi il mio collo con le tue braccia
come un pietoso laccio di morte.

Disponi il mazzo dei tarocchi
io sono la carta dell’appeso.


Me ne sto qui
con una fiamma nella mia mano.
Lo capisci?

Se c’è una speranza per me
sta danzando con la brezza
in una singolare coreografia
assieme alle braccia stecchite
di un vecchio albero.



Silenziosamente, labbra si chiudono contro di me.
Silenziosamente, vuoi camminare con me?

E ti vien voglia di sapere
Se in tutte le storie viene detta la verità.
E ti viene voglia di rinascere
e come un serpente strisciare ad ogni stagione calda
verso una nuova forma.

Puoi ancora uccidermi,
puoi ancora curarmi. Curami..


Metti il laccio attorno al mio viso,
ma fallo come se fossimo in un racconto delle favole.

Attraverso la cecità dei miei occhi chiusi
puoi prevedere il cappio interiore.



E ti viene voglia di sapere
quanto in profondità sei riuscito ad andare.
E ti viene voglia di passare
attraverso il finto suicidio
di qualcuno già morto dentro.

Ancora cammini con me, silenziosamente.

E ti viene voglia di negare
qualcosa che non hai mai davvero imparato.
Ti viene voglia di restare
per sempre aggrovigliato
tra le pallide braccia di un uomo sospeso.

Io resto qui.
Voglio capire.
Violentemente. Ti ho con me.”


 

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