~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

lunedì 27 giugno 2011

October Rust

Sunday, October 18, 2009 - ore 00:06




Passano lente queste giornate, scandite da una regolarità che non lascia scampo. Passano e scivolano via, lasciando un misto di insoddisfazione che permane, come una traccia lieve ma perenne di qualcosa che mancherà sempre.
In queste sere uscire dal lavoro sa di castagne arrostite e di smog. Il cielo si spegne sempre più presto, lasciando posto alle luci artificiali, e un trambusto di gente percorre le strade. Qualcuno mi urta passando, ricordandomi di scendere ogni tanto dall’olimpo dei miei pensieri.

Oggi l’ho visto, l’uomo che Malte incontra in Boulevard Saint-Michel: sembra inciampare sul nulla, si agita, cade in balia di quel tremito terribile che non può controllare. Qualcuno direbbe che è malato, qualcun altro forse azzarderebbe affermare che danza.
Io lo seguo, temo di cadere a terra se ripeto i suoi passi, e per un attimo non c’è più nulla di reale tutto intorno. Poi sale l’angoscia, e d’improvviso ho voglia di piangere.
Ma ormai gli sono affianco, lo supero, ed accelero il passo fino a tornare di nuovo tra la folla anonima e così rassicurante nella sua banalità.

Ed ecco che riprendo a correre, sempre in ritardo all’appuntamento con la vita. Correre per non mancare agli impegni…correre per sfuggire agli impegni. Corro come se la mia ombra dovesse inghiottirmi se solo io osassi fermarmi. Corro perché ogni prigione sembra meno opprimente se mi illudo di poter sempre scappare a tempo debito.
Ma le giornate si susseguono inesorabili, e tra una gabbia e l’altra non c’è altro che un continuo ritardo infinito.

Se solo i miei pensieri non fossero così veloci, sarebbe bello qualche volta riuscire a lasciarli indietro. E invece no, mi perseguitano con i pretesti più infimi e banali.

Così d’improvviso ho voglia di far colare il caramello sul gelato al caffè, di rivestire la mia vita con il pluriball contro gli urti, e riempire i vuoti con la panna montata di Grom.

Ho voglia di essere altrove con la persona che amo, ma ho voglia di tutti e di nessuno.

Ho voglia di tornare bambina, di rimanere accecata dalla luce del sole che inonda le sale di una villa, e camminare per strade senza tempo.

Vorrei poter fare a brandelli alcuni ricordi, strappandoli in piccole parti come si fa con i pezzi di carta da buttare, ma lo farei con riguardo, ricordandomi di gettarli nel cestino per i documenti riservati.

Ho voglia di tornare a casa e guardare le stelle, ma voglio sentire freddo, un freddo cane. 



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