~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
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"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

giovedì 14 luglio 2011

Non sono niente. Non sarò mai niente...


Non posso volere d’essere niente.
A parte ciò ho in me tutti i sogni del mondo.





“Se ricordo chi fui, diverso mi vedo,
e il passato è il presente della memoria.
Chi sono stato è qualcuno che amo,
ma soltanto nei sogni.

È la nostalgia che m’affligge la mente,
non è mia né del passato veduto,
ma di chi abito
dietro gli occhi ciechi.

Nulla, se non l’istante, mi conosce.
Nulla il mio stesso ricordo, e sento
che chi sono e chi sono stato
sono sogni differenti.”


- F. Pessoa -





Nulla. Un residuo svanito, perduto, lasciato lì da qualche parte. E’ andata così. E chiunque sia stato a sognarlo, adesso s’è svegliato. Un po’ come quando ci si desta dal sonno la mattina con la convinzione di essere in tutt’altro luogo.

Sogni duri, sogni reali, quelli che ti lasciano addosso la spossatezza dell’esistere nel senso più fisico del termine. Quelli che ti fanno stringere i denti e continuare su una strada che non è migliore delle altre, ma è la “tua” strada, e come con tutte le cose un po’ ti ci affezioni e decidi che ti va bene così.

Quei sogni che ti fanno alzare la mattina senza illusioni, che non ti chiedono di aspettarti nulla da nessuno se non da te stesso, che costruiscono tasselli di un rifugio più o meno sicuro in cui speri un giorno di trovare riposo.

“chi sono e chi sono stato sono sogni differenti”
Ma chi sono stato come sognava? Aveva le stelle, questo lo so di per certo. E bolle di sapone e nuvole piene di immagini felici. E temporali e bufere di tristezza, e navi lasciate alla deriva a naufragare per averle troppo sospinte coi venti del desiderio.

Non erano sogni meno duri o reali, erano semplicemente più belli. Quei sogni che però alla fine ti lasciano il nulla. Il vuoto dei fallimenti e degli errori, le colpe della voglia di vivere troppo.

E’ come l’eclissi che arriva a sconvolgere gli equilibri di un gioco perfetto tra i personaggi che hai imparato ad amare, e improvvisamente tutto va a puttane, mentre continui a inveire chiedendoti perché dovesse finire proprio così.
Poi continui a girare le pagine e ti accorgi che tutto cambia, che nessuno di loro sarà più lo stesso, che hanno le stesse facce eppure sono così diversi. Devono diventare diversi.

I sogni schiantati al suolo e calpestati dall’esistenza non sono più belli come prima. Li raccogli con cura, ma se ne restano lì un po’ stropicciati a fare la loro discreta figura mai più perfetta.
Così ti convinci che ora siano semplicemente più duri, più reali, come dice quella psicologa che ti piace tanto. E sarebbe brutto ammettere che semplicemente non sono più “sogni”.

E’ vita, quell’esistenza fisica e banale che si perde nel quotidiano mentre stai lì a chiederti se stai ancora lasciando tracce da qualche parte oppure no.
Quella quotidianità che ti sembra anche bella a volte, che ti riempie la mente e lascia tranquillo il cuore, permettendoti di affermare con discreta autorevolezza che in fin dei conti sono solo “sogni differenti”.

Eppure lo sai che la tempesta non si esaurisce mai, che cambia solo lidi, pronta a tornare per toglierti il respiro. La verità è che lo vorresti dannatamente qualcosa che ti togliesse il respiro, ma i sogni adesso sono reali. Duri e reali.
Tu non sogni più, ma nemmeno gli altri hanno più voglia di sognare con te. E tu non hai più voglia di illuderti. E allora come fai a chiamarli ancora sogni?

E’ una bella bugia.
E te la farai andare bene finché quei sogni non si avvereranno.
Anche se non dovesse succedere mai.





“Disteso nel letto, sveglio la notte
e pensi alla tua vita.
Vorresti essere diverso?
Cerchi di lasciar uscire la verità,
le battaglie della tua gioventù
perchè questo è solo un gioco.

È una bellissima bugia
una perfetta negazione
una così bella bugia in cui credere
così bella, mi rende bella.

È il momento di dimenticare il passato
lavare via quello che è successo ultimamente
nascondersi dietro uno sguardo vuoto
non chiedere troppo, dillo solamente
perchè questo è solo un gioco.

È una bellissima bugia
una perfetta negazione
una così bella bugia in cui credere
così bella, mi rende bella.

Tutti mi guardano
sto correndo attorno in circoli
una calma disperazione cresce
devo ricordare che questo è solo un gioco

È una bellissima bugia
una perfetta negazione
una così bella bugia in cui credere
così bella, mi rende bella

così bella, bella, bella...”


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