~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

* photos on flickr *
Lunacy 2 - Lunacy 3 - Lunacy 4
Lunacy 5 - Lunacy 6 - Lunacy 7 - Lunacy 8
Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

venerdì 30 settembre 2011

Things that no one else can understand



"Down this road again and it feels like beneath
the dust of time
Down this road once again and it seems this will be until
the end of my time

Oh how I wish you were here
to make the sighs of despair disappear
Oh how I wish you could see
in spite of it all what you mean to me

Along this road once again
still it seems like it leads nowhere but away
Along this road once again
still it seems that it has been always this way

Oh how I wish you were here
to make the sighs of despair disappear
Oh how I wish you could see
in spite of it all what you mean to me

Scars are made to remind

And oh how these years have been long
while humming the notes of the dead man’s song
Oh how I wish they would fade
all of them wounds I know it’s too late

Scars are made to remind"





..e suona un po’ così...

Così come la confessione di chi ha visto troppo, e senza colpe nè rimorsi si riaggiusta la coscienza, rammendando sangue e carne.

Suona come il ruggito di un vecchio animale fiero di tutto quel che è stato, con lo sguardo intriso di tristezza per la consapevolezza che di macchie è pieno il suo cuore.

Suona come una voce che non c’è più ma che ancora si fa riconoscere, e graffia sempre lì, lì dove nulla è mai cambiato.

Non ho nulla da spiegare. Io lo so...e mi basta così.

mercoledì 28 settembre 2011

Healing now



 "Dimmi dove fa male, così che io possa raggiungere il dolore.
Dimmi dove fa male. Pompalo attraverso le mie vene.
Sii coraggioso e dimmi dove fa male.





C’è qualcosa nel profondo che non vuoi mostrare.
C’è qualcosa che nascondi, perchè se hai paura me ne andrò.
Ma..no…Dimmi dove ti fa male.





Mi dici di non andare
…dimmi dove ti fa male…
Dici di voler essere il mio sacro graal
…dimmi dove ti fa male…
E la tua pelle è bianca come neve cadente
…dimmi dove ti fa male…
Ma se lo faccio, sarai coraggioso abbastanza da lasciarmi passare attraverso,
fino a toccarti dove fa male?





Ti toccherò dove fa più male..
Ti toccherò dove fa più male..
Ti toccherò dove fa più male..
E tu potrai toccare me.
Vieni e toccami lì dove fa male.

Chiunque io conosca sembra essere rotto dentro.
Chiunque soffre soltanto per il fatto di essere vivo.





Toccami dove fa male.
Toccami dove fa male.
Toccami dove fa male.
Avanti… Vieni a toccami dove fa male."


(Pain of Salvation - Where It Hurts)





“L’uomo aveva ucciso colei che amava : e per ciò egli doveva morire.
Eppure ogni uomo uccide ciò ch’egli ama, e tutti lo sappiamo: gli uni uccidono con uno sguardo di odio, gli altri con delle parole carezzevoli, il vigliacco con un bacio, l’eroe con una spada!

Gli uni uccidono il loro amore, quando sono ancor giovani ; gli altri, quando sono già vecchi ; certuni lo strangolano con le mani del Desiderio, certi altri con le mani dell’Oro; i migliori si servono d’un coltello, affinché i cadaveri più presto si gèlino.





Si ama eccessivamente o troppo poco; l’amore si vende o si compra ; talvolta si compie il delitto con infinite lagrime, tal’altra senza un sospiro, perché ognuno di noi uccide ciò ch’egli ama – eppure non é costretto a morirne.





Non é costretto a morire d’una morte infamante in un giorno di tetra jattura, non ha intorno al collo il nodo scorsoio, né la maschera sulla sua faccia ; non sente, attraverso il palco, i suoi piedi precipitare nel vuoto.





Non é costretto a vivere assieme a degli uomini taciturni che lo sorvegliano di giorno e di notte ; che lo spiano quando vorrebbe piangere o quando tenta di pregare; che lo spiano per la paura ch’egli stesso defraudi la prigione della sua preda.

Non é costretto a destarsi sul far dell’alba per scorgere delle spaventose figure raccolte nella sua cella; il Cappellano che trema, paludato di bianco, lo Sceriffo severo, in attitudine di compunzione e il Governatore tutto nero e cerimonioso – con una gialla faccia da Giudizio Universale.





Non é costretto a levarsi con una fretta che fa pietà, per indossare i suoi abiti di condannato, mentre il medico dalla bocca volgare lo cova cogli occhi e prende nota di ogni gesto grottesco e di ogni contrazione nervosa, maneggiando un orologio i cui deboli tic-tac somigliano ai colpi sordi di un orribile martello.

Non é costretto a conoscere la sete bruciante che strazia la gola, prima che il carnefice con i suoi guanti di ruvido cuoio entri per la porta ferrata e vi leghi con tre cinture, in modo che la vostra gola non abbia più sete.





Non è costretto ad inginocchiarsi per ascoltare il salmo dell’Ufficio dei Morti ; e, mentre il terrore della sua anima gli accerta che non é morto, non incontra la sua bara, entrando nell’orrida baracca.

Né é costretto a gettare un estremo sguardo al cielo attraverso un piccolo pertugio di vetro ; e non prega con delle labbra argillose che la sua agonia termini presto; e non sente sulla sua guancia che rabbrividisce il bacio di Caifa.”


(Ballata del carcere di Reading – Oscar Wilde)





Non conosco sofferenza che eguagli la disperazione dell’assenza, e non ammetto cura che non sia la tua presenza.
Nulla potrebbe farmi altrettanto male. Solo te temo, temo ed amo come il più terribile despota che abiti le vene aride del mio cuore infranto.

Sanguino l’amore che non trattengo all’infuori da me, e in rivoli densi e scuri riverso tutto quel che ho, con il solo scopo di raggiungerti, toccarti, inondarti.
Quando il mio corpo non è abbastanza, quando le mie parole sono nebbia, quando anche lo sguardo si perde nel dubbio e nell’oblio, assaggia il mio sangue e lasciami entrare così come io ho fatto con te.

Perché sto guarendo.
Perché mi sto svuotando.
Perché ho paure terribili e momenti di felicità indescrivibili.
Perché ti amo.

I just want you



Non ci sono porte chiuse a chiave.
Non ci sono guerre che non si possono vincere.
Non ci sono torti con un fine giusto,
o canzoni che non si possono scrivere.





Non ci sono quote imbattibili.
Non ci sono Dei credibili.
Non ci sono nomi innominati.
Devo dirlo ancora una volta?





Non ci sono sogni impossibili.
Non ci sono cuciture invisibili.
Ogni notte quando il giorno è finito
non chiedo molto..

Voglio solo te.
Voglio solo te .





Non ci sono crimini senza criminali.
Non ci sono versi senza rima.
Non ci sono gemelli uguali o peccati perdonabili.

Non ci sono mali incurabili.
Non ci sono emozioni che non ti disarmano.
Io e lei sappiamo che è vera una cosa,
non chiedo molto..





Voglio solo te.
Voglio solo te.

Sono stanco morto di essere stufo.
Ero solito andare a letto annoiato e stanco.
Penso che mi comprerò un pò d’acqua di plastica.
Immagino che avrei dovuto sposare la figlia di Lennon.





Non ci sono obiettivi irraggiungibili.
Non ci sono anime insalvabili.
Non ci sono re o regine legittimi.
Capisci cosa intendo dire?

Non ci sono verità indiscutibili
e non c’è alcuna fonte della giovinezza.
Ogni notte quando il giorno è finito,
non chiedo molto..




Voglio solo te.
Voglio solo te.
..solo te.

giovedì 22 settembre 2011

Shades of Blue






Ho la mia testa ma le mie idee si stanno districando
Non riesco a mantenere il controllo,
non riesco a seguire le tracce di dove stanno viaggiando.





Ho il mio cuore ma i miei sentimenti non sono buoni.
E tu sei l’unico che se ne rende conto.





Mi sono fatto avanti ma non so dove mi stai portando
Non dovrei andare ma mi stai torcendo, trascinando, scrollando.





Spegni il sole, sradichi le stelle dal cielo.
Più è quel che ti do e più muoio.





E ti voglio...
...E ti voglio

Tu sei la droga perfetta.
..la droga perfetta..
Tu sei la droga perfetta.





Mi rendi duro quando dentro sono morbido.
Vedo la verità anche quando sono accecato.





La freccia va dritta nel mio cuore.
Senza di te tutto semplicemente va in pezzi.





Il mio sangue vuole salutarti.
Le mie paure vogliono entrare dentro di te.





La mia anima ha così paura di rendersi conto
di quanto è poco il buono che è rimasto in me.





E ti voglio...
...E ti voglio

Tu sei la droga perfetta.
..la droga perfetta..
Tu sei la droga perfetta.





Portami...
..Con te..

Senza di te
(portami..)
Senza di te tutto semplicemente va in pezzi
(..con te)





Senza di te
(portami..)
Non è così divertente raccogliere i pezzi.
(..con te)

Senza di te.
Senza di te tutto semplicemente va in pezzi.
Senza di te.
Non è così divertente raccogliere i pezzi.

(Nine Inch Nails - The Perfect Drug)

martedì 20 settembre 2011

closer to god





So essere una stronza della peggior specie,
e so nasconderlo come fosse fuori modo.
So essere la bambina più lunatica che tu conosca,
e non hai mai incontrato nessuno che è negativo come lo sono io a volte.

Sono la donna più saggia che tu abbia mai incontrato.
Sono l’anima più gentile con la quale tu sia stato in contatto.
Ho il cuore più impavido che tu abbia mai visto.
E non hai mai incontrato nessuno che è positivo come lo sono io a volte.





Tu vedi tutto, vedi ogni parte di me.
Scorgi i miei lati luminosi e non temi quelli bui.
Scavi a fondo di qualsiasi cosa di cui mi vergogno,
non esiste nulla che tu non riesca ad affrontare.
E sei ancora qui.

Do la colpa a troppe cose prima che a me stessa.
La mia aggressività passiva può essere devastante.
Sono la donna più fantastica che tu abbia mai conosciuto,
e non hai mai incontrato nessuno così completo come posso esserlo io a volte.





Tu vedi tutto, vedi ogni parte.
Ciò a cui resisto permane, e urla più forte di quanto so fare io.
Ma a te non importa quanto in basso o in alto posso andare.
E sei sempre qui.

Sono la donna più strana che tu abbia mai conosciuto,
sono la donna più stupida che tu abbia mai conosciuto,
sono la donna più bella che tu abbia mai conosciuto,
e non hai mai incontrato nessuno che è tutto come lo sono io a volte.

(Parafrasando Alanis Morissette)

un’indigestione dell’anima




"All’improvviso, come se un destino chirurgo mi avesse operato per una cecità antica ottenendo un grande successo immediato, alzo la testa dalla mia vita anonima verso la chiara conoscenza del come esisto.
E vedo che tutto quanto ho fatto, tutto quanto ho pensato, tutto quanto sono stato, è una specie di inganno e di follia.





Mi stupisco di quello che non sono riuscito a vedere. Mi sorprendo di quanto sono stato accorgendomi che in fin dei conti non sono.
Guardo, come in una distesa al sole che rompe le nuvole, la mia vita passata; e mi accorgo, con uno stupore metafisico, di come tutti i miei gesti più sicuri, le mie idee più chiare e i miei propositi più logici non siano stati altro che un’ebbrezza congenita, una pazzia naturale, una grande ignoranza.
Non ho neppure recitato. Sono stato recitato. Non sono stato l’attore, ma i suoi gesti.





Tutto quanto ho fatto, ho pensato e sono stato, è una somma di subordinazioni, sia ad un ente falso che ho creduto mio perché ho agito partendo da lui, sia di un peso di circostanze che ho scambiato per l’aria che respiravo.
In questo momento del vedere, sono un solitario immediato che si riconosce esiliato nel luogo in cui si è sempre creduto cittadino. Nel più intimo di ciò che ho pensato non sono stato io.





Mi sovviene allora un terrore sarcastico della vita, uno sconforto che va oltre i limiti della mia individualità cosciente. So che sono stato errore e traviamento, che non ho mai vissuto, che sono esistito soltanto perché ho riempito tempo con coscienza e pensiero.





E la mia sensazione di me è quella di chi si sveglia dopo un sonno pieno di sogni reali, o quella di chi è liberato, grazie a un terremoto, dalla poca luce del carcere a cui si era abituato.





Mi pesa, mi pesa veramente, come una condanna a conoscere, questa nozione improvvisa della mia vera individualità, di quello che ha sempre viaggiato in modo sonnolento fra ciò che sente e ciò che vede.





E’ umano volere ciò di cui abbiamo necessità, ed è umano desiderare ciò che non ci è necessario ma che è per noi desiderabile. Il male consiste nel desiderare con uguale intensità ciò che è indispensabile e ciò che è desiderabile, soffrendo per non essere perfetti come se si soffrisse per la mancanza del pane. Il male romantico è questo: volere la luna come se esistesse il modo per ottenerla.





Mi stanca tutto, anche quello che non mi stanca. La mia allegria è dolorosa come il mio dolore. Tra la vita e me c’è un vetro sottile.





Per quanto io veda più nitidamente e comprenda la vita, non la posso toccare.
I miei sogni sono uno stupido rifugio, come un ombrello contro il fulmine. Per quanto tenti di imboscarmi, tutti i sentieri del mio sogno conducono alle radure dell’angoscia.





A volte mi succede, e quando accade è quasi all’improvviso, che nel bel mezzo delle mie sensazioni si manifesti una stanchezza della vita così terribile che non esiste neanche la minima ipotesi di azioni per dominarla.





Tutto muore in me, persino il sapere che posso sognare. Non sto bene in nessuna posizione. Tutte le cose morbide su cui mi adagio hanno spigoli per la mia anima.





Tutti gli sguardi, verso cui guardo, sono così scuri perchè batte su di loro questa luce impoverita del giorno che si lascia morire senza dolore."




Pessoa - Il libro dell’inquietudine

mercoledì 14 settembre 2011

certezze





"Siamo andati alla deriva nel mare della vita,
abbiamo navigato verso nuovo orizzonti, fuori dalla vista,
abbiamo perso la strada, perso le chiavi,
ma lo spirito è rimasto vivo e libero.





Adesso il destino ci ha riportato indietro,
siamo qui davanti ai tuoi occhi, sentiamo il tuo pianto,
ed è questo il motivo per cui stanotte noi tutti facciamo la storia
e di nuovo insieme vi chiamiamo.





Uniti resistiamo, divisi cadiamo,
il nostro destino è qui stanotte con tutti voi,
attraverso il vento ed il tuono siamo approdati alla vostra riva,
non ci siamo arresi, per cui aprite la porta.





Perché siamo uniti
e resistiamo uniti.

E’ bello guardare negli occhi un amico
e stringere la sua mano e ringraziarlo per gli anni
ed è bello vedervi tutti qui
e di nuovo insieme vi chiamiamo.





Uniti resistiamo, divisi cadiamo,
il nostro destino è qui stanotte con tutti voi,
attraverso il vento ed il tuono siamo approdati alla vostra riva,
non ci siamo arresi, per cui aprite la porta.





Uniti resistiamo, divisi cadiamo,
il sole splende per ognuno e per tutti,
il futuro è brillante e c’è speranza nell’aria
cantiamo insieme, insieme abbiamo cura."

(stratovarius – united)

***




La mente a volte si fa leggera e vola su ali di farfalla alla ricerca dei sogni, ma il cuore pesa sempre come un macigno, perché il cuore non dimentica mai.

E’ che spesso con lui ti senti libera e l’anima non ti pesa quasi più, ti accorgi che stai ballando ad occhi chiusi sulla fune, perché sai che se stai con lui non cadrai.

Ti viene voglia di ridere…di ridere davvero, e di svegliarti una volta per tutte dall’incubo della tua vita.