~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

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Lunacy 2 - Lunacy 3 - Lunacy 4
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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

giovedì 17 maggio 2012

Cose da Blogger #1

Niente, volevo far passare il tempo mentre si asciuga lo smalto, così ho pensato che potrei far finta di essere una blogger seria e iniziare una rubrica in cui riversare la maggior parte delle cazzate che mi vengono in mente. Perché è questo che fanno i blogger, no?
Quel che è certo è che iniziare un qualsiasi discorso con “niente” è davvero pessimo.

Pensando a quest’incipit privo di contenuto, e vuoto per definizione letterale, mi è balenata nella mente l’immagine di una vecchia zitella che blatera solitaria.
Ecco…non fosse che ho esordito parlando di smalto forse potrei ancora tirarmi fuori da questa triste associazione di idee.
Ma no…per ora il fisico regge, non sono zitella, e quelle cose sulla faccia non sono assolutamente rughe.



Comunque, il tempo in questo periodo è meraviglioso. Dopo aver presagito afa e calure torrenziali per qualche giorno, non mi sembra vero di provare nuovamente questa frescura rigenerante.
Se ci fosse una costante primavera siffatta, io sarei la donna più felice del mondo. Invece so benissimo che mi attende un’altra estate in cui friggere fino allo sfinimento, un altro inferno in cui questa brezzolina paradisiaca sarà solo un ricordo.
Eppure la soluzione è sempre lì (emigrare). La Svezia è sempre lì. Sì, Svezia e non più Finlandia. Sarà che i tempi invecchiano, “i figli crescono e le mamme imbiancano” (cit. Battiato).

A dir la verità, senza fare il passo più lungo della gamba e continuare a puntare il dito verso paesi così lontani, ammetto che ultimamente sto rivalutando alcune zone d’Italia.
Sarà che dal finestrino del caddy sto imparando a conoscere posti che prima nemmeno mi interessavano, sarà che col tempo divento più incline ai compromessi e meno rigida sulle mie idee.
Quel che è certo è che inizio a pensare che forse potrei vivere molto meglio rispetto a qui anche senza allontanarmi troppo.
Devo iniziare un training di parlata friulana con qualche vecchietto al supermercato, è deciso.



A proposito di vecchietti, vi capita mai di andare in qualche bottega cino/jappo? Io ci passo sempre quando sono a zonzo, e non tanto perché vendono carabattole dai prezzi imbattibili, ma perché ogni volta mi capita di assistere a qualche esilarante siparietto.
I clienti più strambi in assoluto io li ho visti solo lì (e ho fatto la cameriera in notturna in un locale pieno di sbronzoni, per dire.)

Stamane, per esempio, ho assistito alla scenetta di una nonna che doveva comprare una maglia per la nipote adolescente. La cino-commessa si è messa a sbandierare i capi più “in voga” (che per il gusto nipponico significa “piùsbrilluccicosiappariscentipienidirobaoscena” che ci siano) e la vecchietta, sempre più contrariata e sconvolta, ha iniziato una lenta risalita verso l’escandescenza irosa.
Perché sua nipote è giovane e mica si può vestire così (leggasi “da giovine baldracca in erba”), perché i teschietti stampati sono “roba da ragazze più grandi”, e io mi chiedo secondo quale criterio. Voglio dire: se tua nipote è tredicenne al massimo eviterai che si metta scollature vertiginose o trasparenze preoccupanti, se invece porta un teschietto in paillettes estremamente trash, su una pudica t-shirt accollata in cotone, che male c’è?

Questi nonni del duemila son tutti scombussolati, ormai non sanno più nemmeno con cosa o chi prendersela se “non ci sono più le cose di una volta”.
La chicca in tutto questo è stata quando la nonnetta si è messa a cercare con lo sguardo l’approvazione degli altri avventori ai suoi discorsi, e io le stavo praticamente dietro, con maglia dei Sentenced del Funeral Tour, raffigurante una serie di bare. Ok, se i teschi sono da grandi, io ero vestita come? Da terza età? Purtroppo non ho avuto modo di chiederle un parere..



Incredibile! Scrivendo minchiate si riescono a riempire pagine e pagine. Per la gioia di chi? Di nessuno, probabilmente.
In ogni caso, per la cronaca, ho visto Dark Shadows (il primo giorno di uscita, con fanatico orgoglio, ovviamente).
Io amo Burton da sempre, da quando ero una bimbetta coi denti storti e dicevo di voler sposare Edward mani di forbice. Da quel momento in poi non mi sono persa nessun film suo, e quando ho avuto modo di sviluppare una coscienza critica nei confronti del cinema come forma d’arte, ho avuto modo di amarlo anche di più.

Fatto sta che ultimamente lo vedevo un po’ perso. A parte il capolavoro Sweeney Todd, nulla dell’ultima produzione Burtoniana mi aveva soddisfatto a pieno.
Ma di Dark Shadows, cosa si può dire? A me ha dato l’impressione di un regista che fa una serie di encomiastici *selfpat* al sé stesso più giovane, trovando gusto nel citarsi indirettamente, come un affascinante cinquantenne che nel pieno della sua soddisfacente vita prova piacere nel ricordare agli altri quanto fosse stato figo anche in gioventù.



Siamo sinceri: il suo mestiere lo sa fare dannatamente bene, il suo stile è ormai fin troppo riconoscibile per non dargliene atto, e non c’è nulla di cui lo si possa colpevolizzare, se non di non essere più in grado di creare capolavori. Quei miti che sviluppano una vita propria e durano nel tempo stabilendo il gusto di un’era nuova, come direbbe Bontempelli.
Però un’ironia così sottile e piacevole non la vedevo dai tempi di Ed Wood e Mars Attacks, e sono sempre più convinta che sia proprio la sapiente leggerezza comica a salvare tutto il film.

Bene, dato che ormai lo smalto è più che asciutto, credo che andrò a fare qualcosa di maggiore utilità.
Già che ci sono faccio tanti immaginari auguri al caro Trent che oggi invecchia, e mi figuro quanto sarebbe bello potergli fare una telefonata per chiedergli come va la sua depressione e augurargli buon compleanno. Cioè, ci pensate?


“Ciao Trent! Sai che oggi sei ancora più vecchio?

A dirla tutta dovresti anche metterti a dieta, ormai sei un manzo non da poco.

Ah, a proposito, tutto bene la depressione, sì?”


Una roba da humor nero scandinavo che quasi quasi mi sentirei una persona migliore.
Ah, sia chiaro che io Trent lo amo, alla follia.

Questa è Only: il mio inno esistenziale personalizzato.




"Ripristineremo la normalità appena saremo sicuri di cosa sia in ogni caso il normale. Grazie."


(D. N. Adams - La guida galattica per gli autostoppisti)


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