~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

martedì 24 luglio 2012

Due serpenti che si mordono le code.

Aurin è il sogno primordiale, la goccia di vita che dopo la distruzione ricrea Fantàsia, regno della fantasia ritrovata e rigenerata.

- Tutto ciò che accade, tu lo scrivi - disse.

- Tutto ciò che io scrivo, accade - fu la risposta.





Le fiamme danzano in spasmi convulsi cercando di lottare contro la pioggia fine e leggera, nutrendosi con spietata foga di sottili ramoscelli anneriti.
I miei occhi non sanno resistere al richiamo di quei caldi bagliori distruttivi, e se è vero che la falena è innamorata di ciò che alla tigre fa paura, allora io devo essere una sorta di fiera alata: allo stesso tempo sbigottita e attirata.

Riesco a sentire le sue parole, ma mi arrivano da lontano. Preferisco accontentarmi del calore di una mano stretta nella mia, e sperare che mi riporti presto indietro dal fiume di ricordi che dal fuoco mi si sta riversando addosso.

Prima o poi tutti i fuochi si spengono.

Come faccio a spiegargli che sono piena di cicatrici sotto questa morbida pelle? Che ho aperto le mie vene per lasciarvi scorrere ogni cosa, per annegarvi il dolore e mischiare insieme sangue e veleno?
La mia mente a volte si fa leggera e vola su ali di farfalla alla ricerca dei sogni, ma il mio cuore pesa sempre come un macigno, perché il mio cuore non dimentica mai.

“Un lupo fatica a dimenticare…ogni, minima, cosa.”

Non ho mai smesso di fissare un fuoco senza vedervi la danza delle ombre del passato. Non c’è alba che non mi ricordi come ho cercato di trasformare crepuscoli in aurore, e non c’è fiume che non mi restituisca la mia immagine riflessa, percorsa dalle increspature inquiete dell’acqua.

Il fuoco che sembra spento spesso dorme sotto la cenere.

Affido al vento i miei segreti, riempio i silenzi col suono dei boschi, cerco la pioggia per cancellare la malinconia, e dono il mio cuore alla bellezza e all’amore per sentirmi viva, ma non ho ancora trovato una cura per ciò che non si dimentica.
Annaspo alla ricerca della mia libertà, avanzo a spade sguainate e conquisto terreno, ma trascino con me tutto quello che sono, e non posso tranciare alcun filo di quelli che mi porto alle spalle.

Sta in silenzio adesso, e guarda il cielo trapuntato di stelle. Io continuo a fissare la cenere sotto i miei piedi e vi vedo tutto ciò che non riesco a cancellare: le fiamme corrodere casa mia, la fame e la disperazione dei primi tempi, le carezze del primo amore perdute per sempre, le promesse per la vita e i sogni infranti, l’egoismo insensibile al dolore altrui delle persone che credevo amiche, l’amarezza di sentirsi traditi e violati in ciò che si ha di più caro, e infine le nuove promesse appese a fragili fili tesi verso un futuro incerto.

“Per quanta acqua mi sia caduta addosso, per quanta cenere io abbia cercato di gettare sul passato, io continuo ad arrovellarmi anche per cose accadute ormai molto tempo fa.
Ci sono cose che sono come queste dannate braci, e sopravvivono sempre.”


Attizzo i carboni rimasti e scopro le deboli fiammelle che arrancano per respirare sotto la cenere. La loro luce mi disturba, è sempre troppa, sempre così evidente da costringermi a vedere tutto quello che c’è.
Do un calcio alla terra friabile sotto i miei piedi e copro i residui del focolare fino ad estinguerlo, per poi calpestarlo e proseguire oltre.

“Ho bisogno di cacciare.”

So che lui è con me in questo, forse non aspetta altro. E’ solo ignaro di tutto ciò che mi sta attraversando la mente, ma non voglio gettargli nuovamente addosso il mio dolore.
Ho promesso di renderlo felice, di sacrificare me stessa e il mio indomabile orgoglio per dare una prova di vero amore, per annientare le ombre della disperazione alle quali stavo quasi per permettere di soffocare ciò che di buono c’era nel mio cuore.

Voglio cacciare con cuore indomito, voglio continuare a farmi largo tra le sterpi e attraversare la boscaglia più fitta, voglio trafiggere e calpestare tutto ciò che infesta l’enorme giardino consacrato alla selvaggia bellezza della natura.
Voglio lasciarmi alle spalle tutto ciò che indegno non merita che d’esser sepolto: sia esso un cadavere putrido d’orco o il marcio delle persone immeritevoli di fiducia.

Un lupo caccia con passione: è per difendere la sua tana e i suoi compagni che lotta fino allo stremo dando tutto di sé. E allora voglio che il mio cuore rimanga indomito e appassionato, ma che il mio spirito sia libero e implacabile, e la mia vita epurata dai compromessi.

Cammini al mio fianco e ti ringrazio ogni giorno silenziosamente per questo, ma la via è tortuosa e il mio incedere implacabile: ad ogni passo la mia indulgenza va scemando e il pesante orgoglio di essere ciò che ho scelto si fa sempre più imponente.
Non ammetterò altri sbagli, perché sento il mio cuore indurirsi e la foresta tentarmi col suo felino richiamo.

Accendo stelle in ogni angolo di mondo che meriti d’esse rimirato nella sua intima bellezza, e spargo bolle di sapone nei cieli affinché volteggino verso le nuvole in cui si perdono i sentimenti più puri: troppo leggeri per la pesantezza di questo fango tra i piedi.

Nudo nella magia dell’inverno ho visto un angelo sotto la neve: attraversata da tracce di lupi, la figura ghiacciata giaceva nel silenzio del nord, memore di antichi accordi siglati tra esseri figli di una stessa madre, amorevole e violenta, qual è la natura.
Voglio cacciare con cuore indomito, voglio imparare la saggezza delle lontane montagne, voglio onorare l’angelo nella neve e osservare la landa ribelle in attesa delle stagioni che verranno per sciogliere quel patto.
Continuo il mio viaggio prendendo l’impronta a un modo libero, tessendo le mie fantasie tutto intorno, e libera dall’oppressione del guinzaglio danzo con lo spirito dell’aria.

Ho imparato a cacciare con cuore indomito, e la mia anima ha finalmente trovato pace.
Non importa se l’uomo non ha le ali, finché posso sentire i lupi ululare.




"I thought I’d seen hell
Thought I knew it all

Now I know too well
Hell is to wake up
But it makes all the difference

Tasting the tears in my mouth
Taking the weight on my shoulders

The hours and days of your life
Don’t necessarily make you older



I’m sick of running away
Along these bloody streets
I’m sick of predators and prey

Of being everybody’s end!

I’ve washed my hands of your blood
Thought it would leave me clean
But with time on my hands
It turned to mud forming this crust of sin


Now - to be truly free
I’ll let it come to me
So -break me if you must
When you break this crust
Freedom is to see




Hear this voice, see this man
Standing before you I’m just a child
Just a man learning to yield
I hate these hands soaked in blood
I hate what these eyes have seen
Up to my knees in filth and mud
How it hurts to become clean


I was always on my mind
But never on my side

Run - but if you run away
You’ll always have to hide

So if you need to run
Run for help!"


(Pain of Salvation - Reconciliation )

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