~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

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- EviLfloWeR -

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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

lunedì 10 dicembre 2012

Quello che non c'è



“questo è un periodo in cui è sicuramente difficile trovare dei punti di riferimento: questa canzone parla di quello che non c’è.”
- M.Agnelli -




La neve se n’è andata silenziosa così come era arrivata, incurante del tanto frastuono creato da giornali e televisione. Temevo che mi avrebbe creato grossi problemi, ma in cuor mio sapevo già che le avrei perdonato tutto.

Non ho avuto nemmeno il tempo per godermela un po’. L’ho guardata scendere piano mentre io correvo al lavoro, ed ho invidiato il suo candore, la sua serenità, la sua capacità di fermare il tempo e imprigionarlo in attimi magici come bolle di cristallo.
La notte l’ho immaginata ricoprire tutto, come in una favola del nord che nessuno racconta più, ma quando la mattina ho aperto la finestra la magia stava già svanendo.

Quest’anno la neve ha solo reso più tagliente il pensiero di tutto ciò che mi manca.
Attraverso il candore del bianco che acceca vorrei ancora ritrovare il freddo e le stelle che ho perduto, quella sensazione di essere funambola senza timore, e quella voglia di vivere i miei sogni che mi ha portata a infrangere ogni regola pur di trovare “quello che non c’è”.

Dormo sonni irrequieti e non riesco a liberarmi dei pensieri contingenti. Vivo di corsa e mi lascio sfuggire centinaia di cose importanti. Il tempo mi scivola addosso e io non afferro che briciole.
Tutti mi parlano di ottimizzare i tempi, ma a quale scopo? Se il tempo non mi lascia spiragli di vita, di vita vera, allora cosa resta che valga la pena di essere “ottimizzato”?
Mentre lavoro osservo la gente che si gode le feste, che sorride camminando per strada, che non ha fretta, che non ha nemmeno rispetto per te che stai chiudendo dopo una giornata di lavoro e ti fermi lì di più solo per soddisfare il capriccio di qualcun altro.

Vorrei avere distese di neve, e laghi senza orizzonte, e foreste e stelle che siano soltanto mie. Vorrei avere freddo, un freddo insopportabile: un freddo che sopporterei se fossi dove desidero essere.
Vorrei la mia pistola per sparare a quello che non c’è, come un bambino che sconfigge i mostri nell’armadio, come Malte che scopre l’indicibile sotto la sua scrivania.
C’era un tempo in cui credevo a quello che non c’era, mi ero convinta che semplicemente non ci fosse per tutti gli altri. Un tempo c’erano le favole, i sogni, gli attimi spesi per cose inutili che diventavano così preziosi.

Ho perso il gusto, ho perso i sogni. La razionalità e le necessità quotidiane mi schiacciano. Eppure credo ancora di poter camminare dritta sull’acqua, o alta sulla mia fune. Cammino su quello che non c’è e ripenso a tutte le volte che ho creduto di trovare una nuova alba, nuove speranze, nuovi sogni.

“La chiave della felicità è la disobbedienza in sé a quello che non c’è..”
Provo a disobbedire alla realtà e ad alzare il naso verso le stelle per camminare ancora dritta sulla fune. Desidero così tanto cambiare senza tuttavia far nulla per riuscirci. E forse è proprio per questo che continuo a cadere sana e salva.

Penso a quello che c’è, alla mia alba fatta di una meraviglia semplice, di pochi momenti felici, di sorrisi ed abbracci che riescono a farmi dimenticare talvolta tutto quello che non c’è.
Tutto quello che mai ci sarà.



“Ho questa foto di pura gioia
è di un bambino con la sua pistola
che spara dritto davanti a se
a quello che non c’è

Ho perso il gusto, non ha sapore
quest’alito di angelo che mi lecca il cuore
Ma credo di camminare dritto sull’acqua e
su quello che non c’è



Arriva l’alba o forse no
A volte ciò che sembra alba non è
Ma so che so camminare dritto sull’acqua e
su quello che non c’è

Rivuoi la scelta, rivuoi il controllo
rivoglio le mie ali nere, il mio mantello
La chiave della felicità è la disobbedienza in sè
a quello che non c’è

Perciò io maledico il modo in cui sono fatto
il mio modo di morire sano e salvo dove m’attacco
Il mio modo vigliacco di restare sperando che ci sia
quello che non c’è



Curo le foglie, saranno forti
se riesco ad ignorare che gli alberi son morti
Ma questo è camminare alto sull’acqua e
su quello che non c’è

Ed ecco arriva l’alba so che è qui per me
Meraviglioso come a volte ciò che sembra non è
Fottendosi da sè, fottendomi da me
Per quello che non c’è..”


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