~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

* photos on flickr *
Lunacy 2 - Lunacy 3 - Lunacy 4
Lunacy 5 - Lunacy 6 - Lunacy 7 - Lunacy 8
Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

mercoledì 26 giugno 2013

"Ho provato, ho fallito. Non importa…



…riproverò. Fallirò meglio." 
- Samuel Beckett -


Non devo lamentarmi. Non devo lamentarmi. Non devo lamentarmi. Non devo lamentarmi. Non devo lamentarmi.
Ok, ho la casa esplosa, la lavatrice lampeggia, devo sghiacciare qualcosa per cena, lavarmi i capelli, i bambini dei vicini hanno gli ultrasuoni, ho sonno. Io, la casa, e il full time, non possiamo andare d'accordo.
Ecco, mi sono lamentata. La verità è che non me ne frega niente di tutto questo, sto solo cercando di non pensare a quello che realmente brucia.
Sono una testarda e mi odio per questo. Non riesco a smettere di essere un’illusa, di pensare che magari stavolta è quella buona, che prima o poi deve andare bene qualcosa per forza, anche solo per un fatto di probabilità.

Mia madre a capodanno mi ha fatto gli auguri urlandomi dalla cornetta del telefono che l’oroscopo aveva sentenziato che il 2013 per i gemelli sarebbe stato un anno meraviglioso. Ho come l’impressione che mia madre porti una sfiga paurosa. A me non ne va bene una, ma proprio neanche una.
Stendiamo un velo pietoso su tutte le frustrazioni da laurea inutile e possibilità di lavoro inesistenti, ma dover continuare a prendere mazzate sui denti anche quando si inseguono le proprie passioni no eh.
Sono stanca, così stanca che mi chiedo come cavolo si faccia ad invecchiare senza morire schiacciati dal peso di tutto quello che non si è mai riusciti a fare nella vita. Io resto sveglia la notte per pensieri come questo.

Il problema è che non riesco ad arrendermi. Ho sempre pensato di essere nata per scrivere, dentro di me sono stata costantemente convinta che fosse il mio destino, ma diciamoci la verità: un sognatore non è un eroe, è solo un illuso.
Quanta gente si è presa la briga di leggere qualcosa di mio? Quante volte ho provato a partecipare a concorsi finiti con un pugno di mosche? Non potevo, che ne so, avere la passione del giardinaggio? Qualcosa che desse dei frutti, che diamine.
Mi sento proprio una cacchina spiaccicata dall’ennesimo responso negativo. C’est la vie. Forse la lavatrice che lampeggia potrebbe darmi molte più attenzioni di un qualsiasi editore. Sento la vocina della mia coscienza casalinga che mi chiama. Umpf.
La scrittrice fallita, fotografa sconosciuta, laureata inutile, casalinga incapace, vi saluta.
Passo e chiudo.

p.s. per fortuna che un pensiero felice c’è….28 agosto…28 agosto…28 agosto…28 agosto


I believe I can see the future
cause I repeat the same routine
I think I used to have a purpose
but then again
that might have been a dream

I think I used to have a voice
now I never make a sound
I just do what I’ve been told
I really don’t want them to come around

Every day is exactly the same
Every day is exactly the same
There is no love here and there is no pain
Every day is exactly the same



I can feel their eyes are watching
In case I lose myself again
Sometimes I think I’m happy here
Sometimes, yet I still pretend
I can’t remember how this got started
But I can tell you exactly how it will end

I’m writing on a little piece of paper
I’m hoping someday you might find
Well I’ll hide it behind something
they won’t look behind

I’m still inside here
a little bit comes bleeding through
I wish this could have been any other way
But I just don’t know, I don’t know what else I can do..”

venerdì 21 giugno 2013

Happy fox day!



(11-06-2013)

Sì, sono in ritardo per farmi gli auguri, ma non sono riuscita a fermarmi a scrivere prima di oggi. Non credo di aver mai trascurato così tanto questo blog.
Un blog in cui tra l’altro ho ancora 27 anni e sono troppo pigra per aggiornare il profilone. O forse chissà…è Peter Pan che mi sta sul groppone e mi distrae dal farlo.

Ho caricato decine di foto senza quasi scrivere niente, non ne vado molto fiera. Ormai la passione per la fotografia è viscerale, ma un’immagine non dice tutto…a dire il vero non dice quasi niente. Una fotografia immortala un’idea, ma non la racconta. Mi mancano così spesso le parole, eppure avevo tante cose da scrivere un tempo.
Poco male, finchè comunque ci riesco ancora. Ho selezionato un po’ di concorsi letterari che mi sembrano abbastanza seri ed ho iniziato a mandare materiale. Ci devo almeno provare, sono stanca di buttare i miei sogni giù per lo scarico.

Ma volevo parlare del mio compleanno. Che c’è da dire? Ne ho compiuti 29: l’età in cui ti senti vecchio per il semplice fatto che tutti i contratti lavorativi per “giovani” ti chiedono al massimo ventinove anni. Ah-ah…come se questo garantisse un lavoro.
Lavoro non ce n’è, neanche quei lavori che fino a qualche anno fa si trovavano. Che sto facendo allora? Dopo i vari corsi per disoccupati mi son data al tirocinio. Niente retribuzione, solo l’illusione che possa servire, che magari avrò una carta in più da giocarmi sul curriculum. E chi ci crede? Io un po’, perché sono un’illusa di natura. Dovevo almeno provarci, finché me lo posso permettere perché il lavoro dell’uomo va be….uhm, va. Dopo è già deciso, torno a fare la cameriera per mettere da parte questi benedetti soldi e che non se ne parli più.

Perché sono stanca di sentirmi sempre una nullità, sempre l’ultima ruota del carro…ho studiato, ho un’età, di esperienze ne ho un po’ alle spalle, ho sempre lavoricchiato, ho cercato di imparare tutto quel che potevo, fatto corsi, appreso qualsiasi cosa mi sembrasse utile.
Non sono più disposta ad esser trattata come una tra le tante disperate a cui offrire lavori schifosi e sottopagati.
E sono stanca di dire a me stessa che vale la pena sopportare per fare la gavetta, per aspettare tempi migliori. Ma aspettare cosa? Di finire più nella merda di così?
Voglio la mia occasione, voglio mettere a frutto quello che ho studiato. Non posso andare ad un corso ed accorgermi di dover dire io al docente come si fa qualcosa. No, questo mondo gira al rovescio e io non voglio marcire.

Ogni tanto sogno la Svezia. A volte, quando sfoglio delle riviste e vedo foto di Stoccolma, mi viene da piangere. Lì, così, stupidamente…come fossi una bambina.
Penso all’aria pura, a quella sensazione di essere in un posto migliore, un posto in cui se hai voglia di farti il culo le cose funzionano.
E mi commuovo ancora al ricordo di come mi sono sentita ad essere solo noi due lontani da tutto, in un luogo sconosciuto, dove poter ricominciare da zero. E quel cielo…quel cielo sempre mutevole, e il verde tutto intorno. Un paradiso che vorrei conquistare e che al tempo stesso mi terrorizza.
E se fallissimo? La Svezia costa cara, e noi siamo due poveracci. Da due anni cerchiamo di metter da parte il necessario, ma i soldi non bastano mai.

E allora frustrazione, e schifo, e frustrazione ancora. Mi sembra di correre al rallentatore facendo del mio meglio senza che sia mai abbastanza.
Quando ero più piccola, mai e poi mai avrei pensato di finire così, di essere completamente insoddisfatta, di non riuscire ad arrivare da nessuna parte…di non riuscire nemmeno a raggiungere qualche altra parte.
Io e la mia mania per il nord. Perché ho perso tutti questi anni accartocciata su me stessa?

Sono solo una sfigata che esce cinque minuti in giardino e si fa pungere da diosolosacheinsetto e rimane inferma per quattro giorni col piede gonfio come un pallone.
Una stupida che cerca di darsi degli obiettivi a breve termine perché non è più in grado di sognare.
Che mentre torna a casa a piedi pensa a quante lavatrici deve fare, alla spesa, alle fatture da calcolare, alle bollette da pagare, quando una volta metteva le cuffie nelle orecchie e sognava di fare miliardi di cose impossibili.

Questa sono io. Io con i miei 29 anni. E non sono schizofrenica quando dico che c’è una parte di me che non è più me. Io non mi trovo più.



















Brandelli di passato

"Per quanto siano freddi il vento e la pioggia, sarò là per alleviare le tue pene. Per quanto siano crudeli gli specchi del peccato, ricorda, la bellezza si trova dentro."



Cosa saremmo senza ricordi? Senza l’ombra delle vite che abbiamo vissuto?

Cosa sarei se non avessi solcato terre inesplorate al confine tra realtà e sogno? Cosa avrei perso e cosa invece guadagnato?

Non so trarre conclusioni, ma so per certo che la sua ombra mi trotterella sempre a fianco. Maledirò il giorno in cui scorderò il passato.




Immenso potere della musica. Poche note aprono un varco a spirale che punta dritto verso il passato. Non importa tutto quello che ho intorno adesso, se chiudo gli occhi c’è ancora la neve, c’è la solitudine, c’è l’oblio perforato da due occhi di lupo.
Ci sono mani che ho solo immaginato, carezze che ho desiderato, e una voce che parla alle stelle.
C’è il gelo sul tetto e ci sono due punti….due soli punti tra gli infiniti che compongono una retta. Una retta tra due universi impossibili da conciliare.
Come fa a starci tutto questo nei due minuti che compongono una melodia?
La musica rende eterno quel che persino il cuore dimentica.