~ ..la Volpe Funambola ammazzaprincipi.. ~
~ Fragile ~

"...Sometimes it feels it would be easier to fall
than to flutter in the air with these wings so weak and torn..."

Original Blog -> Nepenthe


- EviLfloWeR -

* photos on flickr *
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Lunacy Ph

"Do asilo dentro di me come a un nemico che temo d’offendere,
un cuore eccessivamente spontaneo
che sente tutto ciò che sogno come se fosse reale;
che accompagna col piede la melodia
delle canzoni che il mio pensiero canta,
tristi canzoni, come le strade strette quando piove.
"

- F. Pessoa -

~ REMEDY LANE ~

- We’re going nowhere...All the way to nowhere –



"Forse sono l’uomo con le leggendarie quattro mani
Per toccare, per curare, implorare e strangolare.
Ma io non so chi sono,
e tu ancora non sai chi sono..."

F. R.

sabato 7 settembre 2013

L'orizzonte



"Dicono che il tempo cambi le cose. In realtà devi farlo tu stesso."
A. Warhol
 
Non riesco a stare al passo con gli aggiornamenti del blog, ho una marea di foto e mai abbastanza tempo per scrivere qualcosa. Non riesco a stare al passo neanche con la mia vita, ma quello è un altro discorso.
E’ arrivato settembre, il mese di transizione che ancora brilla dei colori dell’estate pur annunciando l’arrivo imminente dell’autunno. Presto sarà di nuovo freddo, il buio calerà ad accorciare le giornate, la frenesia dell’estate sarà solo un ricordo.

Ho voglia di vedere la nebbia che sale dai campi e di scorgere l’orizzonte ogni volta che mi affaccio alla finestra. Quasi nessuno capisce quanto possa essere traumatico crescere in un posto isolato per più di vent’anni, respirare sempre aria pulita, uscire dalla porta e non incontrare mai nessuno se non il silenzio della natura e lo scodinzolio dei propri animali, ma soprattutto…affacciarsi alla finestra e vedere l’orizzonte. Niente palazzi, traffico, strade, muri. L’orizzonte.
La linea nitida che traccia il confine tra il fango e le stelle. L’abisso invisibile dove il sole va a morire. La culla dorata di ogni nuova alba.

Sì, sembrerò pazza o forse viziata, ma ho capito una cosa semplicissima di cui non posso fare a meno: io esigo vivere dove posso vedere il confine tra cielo e terra.
E voglio il mare, ho bisogno del suo frastuono e della sua immensità. Non mi importa se dall’altra parte c’è solo smog e cemento, ma almeno da una finestra lasciatemi vedere il mare.
Mi sono sempre sentita un animale in gabbia, per le più svariate ragioni. Ma non sapevo che il peggio doveva ancora venire. Soffro, in questa città, in questa micro-casa. Adoro il mio compagno e il nostro modo di stare insieme, ma ho bisogno di sapere che prima o poi ce ne andremo via.
Sono insofferente, succede sempre quando le stagioni cambiano. Devo trovare il modo di adattarmi cambiando pelle, e più gli anni passano e più diventa difficile.

Padova offre molto meno di quanto pensassi. Con il lavoro è sempre la stessa storia: contratti brevi, tirocini senza paga, colloqui su colloqui e sempre quella sensazione di essere falliti pur senza meritarlo.
Cerco di farmi strada in ogni modo, accetto qualsiasi lavoretto, coltivo passioni che potrebbero diventare redditizie, ma non vedo mai la luce in fondo al tunnel. E ovviamente siamo sempre al limite della sopravvivenza. Non so nemmeno come arriveremo alla fine di quest’anno.
Vorrei poter spegnere la testa almeno per un po’. Niente più impegni, responsabilità, pensieri continui e assillanti. Niente vacanze quest’anno: zero soldi. Non mi sono fermata mai. Credo che a breve impazzirò.


A proposito di mare e orizzonti. Dopo assillanti richieste durate circa un anno finalmente ho convinto l’uomo ad andare a Trieste (e con l’occasione vedere anche Duino). Avevo nella mia testa il ricordo di una città stupenda, molto nordica, spaziosa, vivibile, piena di cose da fare e da vedere. E nel cuore la memoria di qualcosa che mi era entrato dentro profondamente, forse per via del vento furioso che agitava il mare, o semplicemente perché mi ero riempita gli occhi di un orizzonte immenso.
In ogni caso, tornarci è stato un sogno. Il mare era placido stavolta, niente onde violente né freddo. C’erano un bel sole estivo e una piacevole brezza. Un paesaggio mozzafiato, un tramonto magnifico, le tracce di colui che porto nel cuore, e la voglia di restare semplicemente per sempre là.

Avere le idee così chiare, su ciò che si desidera e su ciò che si è…una sensazione che non provavo da tanto tempo. Ripercorrere le orme di Rilke ha risvegliato in me la certezza delle mie più profonde radici, e la vista del tramonto sul mare, mentre accanto avevo l’uomo che amo, mi ha dato anche la certezza di come voglio il mio futuro.
Devo imparare a prendermi quello che mi spetta.






































"Gli occhi della principessa bianca hanno dimenticato il mare, non guardano oltre la nera figura dello straniero che resta, al pari di lei, immoto. E il suono dei remi torna a farsi più sommesso e si perde nel frangersi pesante della risacca. La facciata del castello comincia ad estinguersi. Si sente che il sole affonda nel mare."
R. M. Rilke



"A noi resta forse un albero qualunque sul pendio, che ogni giorno rivediamo; ci resta la strada di ieri ed anche il deformato attaccamento ad un’abitudine, che è penetrata in noi, e rimase e non se ne andò."
R. M. Rilke

2 commenti:

'se fossi fuoco arderei il mondo' ha detto...

bello il tuo blog..con tante foto..

il mio è l'opposto...


se vuoi passa

Lunacy ha detto...

Ma grazie! passo sicuramente :)